L’Antifemminista

Mi chiamo Leyla, come la notte in cui sono nata.

Ho 25 anni, sono italo-marocchina, campionessa di bocce, pianista per diletto, scrittrice per necessità interiore. Amo cucinare, viaggiare, i gatti e mio marito, per il quale mi impegno ad essere una “brava” moglie.

“Mia madre mi odia” è il titolo del mio primo libro e racconta una vicenda, in parte biografica in parte ispirata ad altre storie vere nelle quali cui mi sono imbattuta quando ero vicepresidente dell’Associazione Papà Separati Liguria, di soprusi di una donna su un’altra donna, o meglio di una (presunta) mamma sulla figlia.

Non so se è per questa esperienza, ma non riesco a concepire il femminismo moderno come scelta obbligata di ogni donna per salvaguardarsi dalla (presunta) prepotenza maschile. E il non essere femminista mi attira quotidianamente qualche brutta gatta da pelare. Gatta e non gatto, diamo alla Cesara quello che è di Cesara, declinando al femminile ogni termine in “ossequio” al boldrinismo imperante. Che, in questi anni, ha fatto più danni della grandine, alimentando un’assurda guerra di genere tra donne e uomini, elevando le prime alla santità laica e i secondi alla dannazione eterna.

Ma le cose stanno proprio così? Non ne sono del tutto convinta. E cercherò di convincere anche voi, se avrete la bontà di leggermi, argomentando e documentando i miei pensieri e le mie riflessioni. Perché credo che l’emancipazione della donna sia tutt’altro cosa rispetto ai canoni del boldrinismo, secondo cui per esempio le parole sono più importanti dei concetti, gli stereotipi più dei comportamenti reali.

Per farmi e farvi capire: ai miei occhi esistono donne meravigliose, ma anche maestre che picchiano i bambini negli asili, madri che ammazzano i propri figli (non necessariamente in depressione post partum) oppure li abortiscono da vivi, per non dire di quelle che (con l’innegabile complicità degli uomini) li abortiscono da feti quale metodo anticoncezionale pratico e sbrigativo.

Allo stesso modo esistono uomini straordinari e uomini di merda.

Ma bisogna sapere distinguere.

Piacere, Leyla, persona, prima ancora che donna.

Benvenuti a Sesso Unico, il blog in cui il genere non prevarica le opinioni, in cui nessuna ha la marcia in più in quanto donna e nel quale il buon senso sgomita per imporsi sulla squallida e generalizzata misandria.

Un pensiero riguardo “L’Antifemminista

  1. C’è un solo errore nel tuo post che io condivido in pieno; Quando cioè dici che ci sono uomini e donne meravigliosi e uomini e donne di merda; Beh…Leyla ci sono uomini e maschi / donne e femmine ; la femmina non ha la capacità di valutare la moralità non ha dignità, non ha pudore… non è donna…!!! Stesso discorso vale per il maschio, il mascio violento , infame e molto diverso dall’uomo e di uguale ha solo gli attributi anatomici ma quello che lo differenzia e il valore morale . Detto questo; credo che considerando queste valutazioni le considerazioni che seguono prenderanno un altro aspetto . Vedi questo è un’errore che avevo fatto anch’io quando mi sposai credendo che la mia ex fosse una donna; Me ne sono accorto dopo 34 anni di aver sposato una banalissima femmina ed ora ne sto pagando l conseguenze.

    "Mi piace"

Lascia un commento